Breve storia del Palazzo Russo Caprini

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Il Palazzo Russo-Caprini di Nicosia in provincia di Enna, occupa un’area di circa 500 mq. ed è posto a conclusione di un isolato nel quartiere di San Nicola alle spalle della Cattedrale.

La presenza dei Caprini a Nicosia è dimostrata dal 1577, ma doveva essere antecedente come si evince dalla dichiarazione del Magn.co Vincenzo Banesio : “…accossì come un’altra volta successe allo quod. Don Bartolomeo di Trapani allhora Archiprete Don Antonino Salomone Canonico di Santo Nicola undi ni stettero carcerati et maltrattati alcuni gentilhomini com fu l’Ill.mo Antonio Caprini“.

E’ ampiamente documentata la presenza dei Caprini anche nel 1600, quando il Monte di Pietà, fondato per Real Ordine da Filippo II il 18 luglio 1568: “… fu arricchito per la missione caritatevole dai pingui lasciti del nobile Andrea Caprini nel 1605...” per l’assistenza degli indigenti e la dotazione delle fanciulle povere.

Il Palazzo sorgeva già prima della disastrosa frana del 1757 che, trascinando a fondovalle buona parte del quartiere di Santa Maria, distrusse quasi un quarto dell’abitato. Testimonianza dell’importanza del Palazzo Russo – Caprini e della sua preesistenza alla frana del 1757 la troviamo nella cronaca dell’epoca: “… Furono trascinate nel fondovalle gran parte del quartiere di Santa Maria, tutta la parrocchia di Santa Croce e parte del quartiere di Sant’Anna : circa un quarto della città con più di quattrocento abitazioni, tra cui signoreggiava il palazzo Caprini, nel quale venivano alloggiati i Sovrani quando transitavano per Nicosia…“.

La sobrietà delle linee architettoniche del Palazzo Russo – Caprini denota influssi tardo – rinascimentali che lo distinguono insieme al Palazzo La Motta di San Silvestro e Palazzo Nicolò Speciale, dagli altri fabbricati signorili nicosiani che presentano invece le frequenti influenze del tardo – barocco siciliano.

L’origine cinquecentesca del Palazzo è dimostrata anche da alcuni particolari architettonici di chiara derivazione tardo – rinascimentale presenti nell’impianto, nel portale d’ingresso, nelle mensole e nelle mostre dei balconi e nella loggia del cortile.

Analizzando tali particolari vediamo che l’impianto, con atrio arredato con sedili in pietra, immette in un cortile scoperto ove si aprono ampi locali per i cavalli, per le carrozze e per le provviste (vedi figure sotto) ed alcuni chiari riferimenti all’architettura del cinquecento di palazzi palermitani come Palazzo Castrone del 1580 in cui compare la loggia a tre luci utilizzata a Palermo già dalla metà del ‘500 .

Il portale ad arco, sulla cui chiave campeggia lo stemma araldico della famiglia nobiliare con la cometa dei Russo e la capra dei Caprini

presenta riferimenti gotici quali i fasci di colonnine addossate al fusto del piedritto e i capitelli con foglie d’acanto e con molta probabilità risale alla prima metà del ‘500 anche se l’aspetto attuale è dovuto al sapiente intervento di ampliamento effettuato intorno al 1930 dall’architetto Francesco Valenti, allora Soprintendente ai Monumenti della Sicilia che ne ha rispettato gli elementi di maggior pregio.

Le mensole dei balconi, così come le mostre, risalgono al periodo tardo – rinascimentale mentre l’inferriata è chiaramente settecentesca.

Le colonne della loggia del cortile presentano un non comune uso del capitello ionico che è possibile ritrovare in architetture palermitane del ‘500 come Palazzo Niscemi e il Chiostro di Sant’Agostino.

L’aspetto attuale del Palazzo lo si deve all’intervento di ricostruzione successivo alla frana del 1757 e ad alcuni interventi di consolidamento risalenti all’inizio del secolo scorso.

Il Palazzo  oggi si presenta come un grande edificio settecentesco a due piani fuori terra . Sul fronte principale misura 25 metri e su quello laterale prospiciente alla piazza misura 16,70 m. 

L’esterno del fabbricato appare massiccio e rustico soprattutto per le pietre a vista cucite con schegge di mattoni di cotto rosso (tecnica costruttiva in voga nel settecento).

Il linguaggio vernicolare è ingentilito dalle decorazioni dei balconi e delle finestre di gusto tardo – rinascimentale di cui abbiamo già parlato.

L’interno si presenta nel suo aspetto settecentesco: i due saloni del piano nobile hanno soffitti decorati con stucchi mentre tutte le stanze sono chiuse da pregevoli porte interne di chiara fattura settecentesca

Particolare della porte interne

Il soffitto del primo salone è decorato con delicati stucchi i cui colori richiamano quelli del pavimento  mentre il soffitto del secondo salone è realizzato a stucco con inserti affrescati che raffigurano ai lati scene bucoliche ed al centro San Nicola fra gli angeli. inoltre da notare, per la loro rarità, le decorazioni a finto a finto mosaico circondate da stucchi dalla tipica forma Rococò che possiamo trovare anche nei soffitti dei saloni di Palazzo Biscari a Catania del 1750, nella volta della chiesa Madre di Gangi della prima metà del ‘700 e nella chiesa di Sant’Oliva ad Alcamo in cui : “… la curvatura della volta è decorata a finto mosaico e a rocailles dorate…“.

Volta del secondo salone

Altri elementi settecenteschi sono riscontrabili nell’ammezzato a cui si accede da un piccolo portale sollevato da tre gradini posto sul lato sinistro dell’atrio o a quota più bassa data la pendenza della strada dalla Via Salomone. Qui troviamo oltre a stucchi dei soffitti simili per fattura a quelli del piano nobile, un’interessante alcova.

Ammezzato con alcova

Purtroppo sia nei saloni del piano nobile che nell’ammezzato gli stucchi sono stati pesantemente ritoccati nelle tinte, intervento questo, per fortuna non definitivo.

Agli inizi del novecento il Palazzo soffriva di alcuni dissesti ed i lavori di ristrutturazione interessarono, la loggia, la terrazza e principalmente il consolidamento di alcuni solai in legno che non avevano dignità architettonica e che furono sostituiti con altri realizzati in cemento e ferro irrigiditi da archi in mattoni visibili nel locale destinato alle carrozze. Ciò determinò il rifacimento della maggior parte della pavimentazione del piano nobile con piastrelle di cemento tipico decoro siciliano. L’unico pavimento che non ha subito cambiamenti è quello del salone  “1”, che pertanto può essere ammirato in tutto il suo splendore settecentesco.

Attualmente il Palazzo è abitato in una piccola porzione di due stanze, ad angolo tra la Via Gusso e Piazza Caprini con ingresso al n. 1 di quest’ultima, è ceduta in locazione.

Il fabbricato ha strutture solide ed è staticamente affidabile, pur se necessita di lavori di restauro che l’uso cui sarà adibito suggerirà ai futuri possessori e fruitori.

Immobiliare Jhons    di            Salvatore Gaglione –

Via R.Alessi, 1  94014 Nicosia (EN)

0935 633009

P.Iva 01256510866

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